SALVAGUARDIA DELL’AMBIENTE: Qual è lo stato dell’ambiente? E noi, come possiamo fare la nostra parte?

Trattiamo bene la terra su cui viviamo: essa non ci è stata donata dai nostri padri
Ci è stata prestata dai nostri figli

(proverbio Masai)

Penso che la frase riportata sopra sintetizzi splendidamente quanto c’è da dire sull’argomento. Riguardo alle questioni fondamentali del nostro rapporto con l’ambiente, i nostri antenati avevano le idee molto più chiare. Per fortuna, quell’antica saggezza oggi non è del tutto perduta, ma sopravvive grazie ai popoli naturali (gli abitanti  delle grandi foreste o dei deserti). La cosiddetta società dei consumi, nella quale noi viviamo, ci fa credere che esistano cose più importanti della salvaguardia ambientale, ma nulla avrebbe più senso, se un giorno non disponessimo più di aria, di acqua e di terra sane su cui crescere e prosperare…

In questa sezione ho raccolto alcuni articoli, link e video che ho trovato particolarmente illuminanti e che potranno informarci e ispirarci, quando ci chiederemo: “D’accordo, ma noi cosa possiamo fare?” Conto di aggiornare questa pagina ogni volta che dovessi trovare materiale interessante.

Ho suddiviso gli argomenti in 6 categorie principali. Spero vi torneranno utili!

Facciamo il punto

Chi si batte per l’ambiente

Greta Thunberg
e i
Fridays For Future

Decrescita Felice

Agricoltura naturale

E noi, cosa possiamo fare?

Facciamo il punto

 

Ambiente-cambiamenti-climaticiRISCALDAMENTO GLOBALE E CAMBIAMENTI CLIMATICI

Secondo la scienza, la sfida più grande che l’umanità abbia mai dovuto affrontare, avverrà nei prossimi dieci anni: cercare di limitare il più possibile il riscaldamento globale, responsabile dei cambiamenti climatici. Ma perché proprio ora? Cos’è che li ha scatenati? Gli esperti fanno generalmente coincidere l’origine dei fenomeni che avrebbero generato oggi la crisi climatica, con l’inizio dell’era industriale. Da allora, infatti, l’uomo ha iniziato a esercitare un’influenza crescente sul clima e sulla variazione della temperatura terrestre, in particolare attraverso attività quali: la combustione di combustibili fossili; la deforestazione; l’allevamento del bestiame.

Queste attività aggiungono enormi quantità di gas serra a quelle naturalmente presenti nell’atmosfera, incrementando l’effetto serra naturale e determinando così il fenomeno del riscaldamento climatico globale.

Per saperne di più e per cercare di capire come possiamo comportarci per fare la nostra parte, in Italia abbiamo la fortuna di poter contare sulla voce di uno dei più grandi divulgatori mondiali su clima e cambiamenti climatici: Luca Mercalli, presidente della Società Meteorologica Italiana. Perciò, non perdiamoci le sue conferenze (su Youtube ne trovate tantissime), sempre molto chiare e ben documentate!

Ma è reperibile anche lo straordinario programa di RAI 3 Scala Mercalli, condotto dallo stesso metereologo: quanto di meglio si possa desiderare, su questi temi di “scottante attualità” (è il caso di dirlo…). Ha avuto 2 edizioni (2015 e 2016), che hanno affrontato in maniera esauriente e approfondita la maggior parte dei temi “caldi” sulla salvaguardia dell’ambiente. Una vera miniera d’informazioni!

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Per chi desiderasse un assaggio delle sue grandi capacità di divulgatore, ecco 10 domande su crisi climatica e ambientale a… Luca Mercalli:

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Un’atra bella trasmissione di RAI 3 è GEO, che va in onda dal lunedì al venerdì dalle 15:45 alle 19:00. È condotta da Sveva Sagramola, volto storico della trasmissione, e da Emanuele Biggi, biologo e fotografo amante della natura. Si parla di salvaguardia dell’ambiente e lotta alle sofisticazioni alimentari, ricerca scientifica e prevenzione delle malattie, eco-cucina, nutrizione e acquisti consapevoli, come anche di giovani che puntano sull’agricoltura o sviluppano start-up innovative. Documentari di grande qualità offrono un corredo filmico d’eccezionale efficacia alla narrazione quotidiana di Geo. Anche in questo caso è possibile recuperare le vecchie puntate attraverso 3 opzioni: Puntate integrali, ecocucina, il punto (dove esperti e scienziati vengono intervistati in studio).

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yann-arthus-bertrand-homeE' troppo tardi per essere pessimisti!
Durante la Giornata Mondiale dell’Ambiente, più di 130 Paesi hanno trasmesso il documentario ecologista “Home”. Il film, composto esclusivamente di panoramiche, racconta la storia del nostro pianeta e ne affronta i problemi più urgenti. Evoca tristezza, ma allo stesso tempo speranza, come traspare nella frase finale: “È troppo tardi per essere pessimisti”: il pessimismo scoraggia e porta a perdere fiducia nell'opportunità di un cambiamento. Ma possiamo ancora fare molto!
Cliccate QUI per vedere il film!
foresteForeste come condizionatori
Nella lotta contro il riscaldamento globale, le foreste potrebbero essere un'arma importante, assumendo il ruolo di 'condizionatori'. Secondo uno studio di ricercatori britannici e tedeschi, gli alberi libererebbero sostanze chimiche che rendono più spesse le nuvole, che a loro volta riflettono più raggi solari, aiutando così a raffreddare il Pianeta. Continuare a tagliare le foreste, potrebbe accelerare l'innalzamento delle temperature in modo più rilevante del previsto.
(fonte: ANSA)
GaiaE se la Terra fosse viva?
E' a questa suggestiva ipotesi dello scienziato James Lovelock che si rifà il mio romanzo. Puoi scoprirne di più cliccando QUI.


bots-bush-sc-06_460_wideI Boscimani ricevono il premio Nobel Alternativo
Il premio è stato assegnato a Roy e alla First People of Kalahari (FPK), l'organizzazione dei Boscimani, per la loro "risoluta resistenza agli sfratti forzati dalle terre ancestrali" e per la loro strenua battaglia "per vedersi riconoscere il diritto di mantenere il loro tradizionale stile di vita".
Alcune delle parole di Roy: "Non so leggere. Mi avete chiesto di mettere per iscritto il mio discorso, e così ho dovuto chiedere a degli amici di aiutarmi, ma io non riesco a leggere le parole, mi dispiace! Però so leggere la terra e gli animali. Tutti i nostri bambini lo sanno fare. Se non fossero stati in grado di farlo, sarebbero morti molto tempo fa".
Potete accedere al discorso integrale cliccando QUI. Vale la pena di leggerlo.

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Chi si batte per l’ambiente

Ne L’enigma di Gaia, gli Invisibili scoprono validi alleati in un altro gruppo di ragazzi, un po’ più grandi di loro: i WebTV BoyZ. Vengono descritti come cyberattivisti, perché si servono di Internet per praticare l’attivismo per l’ambiente. Ispiratori di questi personaggi, sono gli attivisti di Greenpeace, noti per le loro azioni spettacolari, come quella che vedete sotto.

Nel caso voleste sapere di più su come entrare a far parte dei volontari di Greenpeace (sebbene con azioni meno spettacolari e rischiose), date un’occhiata al seguente filmato.

Ma esistono molte altre associazioni attiviste, che si battono per i diritti umani (Amnesty International), per gli animali ecc. Nel seguente link potrete saperne di più: Come diventare un’attivisita.

A seguire, altri esempi di associazioni e iniziative in difesa dell'ambiente
Per i ragazzi e le scuole:

Rilegno, il FruscoConsorzio nazionale che coordina la raccolta, il recupero e il riciclaggio degli imballaggi di legno in Italia, presenta il folletto Frusco e i suoi amici. Nati dalla penna del fumettista Riccardo Crosa, accompagnano i bambini attraverso le tappe dello sviluppo sostenibile. Un piano di comunicazione e di educazione per sensibilizzare i più piccoli ad un corretto utilizzo delle risorse ambientali che comprende anche un kit didattico destinato alle scuole. A disposizione anche il sito internet

Cartesio Club, per bambini dai 6 ai 13 anni, si pone l’obiettivo di diffondere tra i giovanissimi la percezione della carta come materia preziosa e di educarli all’importanza del recupero e del riciclo. Con questo progetto educativo Comieco conta di promuovere la raccolta differenziata sensibilizzando le famiglie attraverso il coinvolgi mento dei ragazzi. Associarsi al club è gratuito ed è possibile iscriversi collegandosi al sito.

Per tutti:

AMBIENTE.IT – è un portale tematico che si occupa essenzialmente delle problematiche ambientali e di argomenti ad esse collegati. Il sito è attualmente diviso in due grandi aree:
L’area professionisti si rivolge alle imprese, ai professionisti e alle amministrazioni.
– Impresa e ambiente per la tematica ambientale;
– Sicurezza in azienda per la sicurezza e igiene del lavoro.
L’area commerciale del portale offre una serie di servizi, tra i quali:
Pagine verdi, un data base attraverso il quale trovare le aziende che operano per l’ambiente. http://www.ambiente.it/

AMICI DELLA TERRA – via di Torre Argentina 18 – 00186 Roma – tel. 066868289 – 066875308 fax 0668308610 – Orario al pubblico: lunedì-venerdì 9.30-18.00 – MODALITA’ DI ADESIONE: è prevista una quota di adesione annuale: socio giovane (entro i 18 anni) € 5; socio ordinario € 20; socio sostenitore € 50 – ATTIVITA’: gli Amici della Terra fanno parte della rete ambientalista internazionale “Friends of the Earth International” che intende promuovere lo sviluppo sostenibile ad ogni livello, proteggendo l’ambiente, salvaguardando le diversità culturali, etniche e biologiche e favorendo la crescita della democrazia e della partecipazione dei cittadini. In Italia sono nati nel 1977 come movimento antinucleare e negli anni hanno diversificato i settori di intervento. Pubblicano il periodico quindicinale “Amici della Terra”. http://www.amicidellaterra.it – amiciterra@amicidellaterra.it.

ECOAGE – community ecologista indipendente. Dicono di sè: “Ci siamo costituiti come associazione ambientalista NIM (priva di ogni legame con qualsiasi colore politico) per tutelare il patrimonio naturalistico della Basilicata. Con Ecoage vorremmo però creare un ponte con tutte le realtà italiane senza chiuderci nei confini regionali. Siamo convinti che l’unione faccia sempre la forza e che l’Italia abbia gli stessi problemi ambientali in ogni sua regione. http://www.ecoage.com/

ECORADIO – Il progetto Ecoradio nasce nel 2004 con il fine di realizzare un network dedicato ai valori universali dell’ambiente, della pace, della qualità del vivere, dei diritti umani e civili interconnessi a quelli di tutti gli esseri viventi: quotidianamente Ecoradio diffonde programmi radiofonici d’impegno, cultura, informazione ed intrattenimento, stimolando analisi e consapevolezza delle crescenti minacce che gravano sul Pianeta Terra ma anche delle straordinarie opportunità che l’uomo può guadagnarsi scegliendo modelli di produzione e consumo eco-sostenibili, in altri termini adottando uno stile di vita etico. Ecoradio diventa così un naturale punto d’incontro multimediale per i numerosi attori che promuovono questo epocale cambiamento nelle Istituzioni, nelle Associazioni ed Organizzazioni non Governative e tra i “Consumattori”, al contempo “Cittadini Protagonisti” di un mondo che può e deve migliorarsi.

GAIAITALIA – Portale della Natura, degli Animali, della Salute cui è anche possibile collaborare inviando articoli. http://gaiaitalia.it.

LEGAMBIENTE – via Salaria 403 – 00199 Roma – tel. 06862681 (centralino) fax 0686218474 – Orario: lunedì-venerdì 9.30-14.00/15.00-18.30 – MODALITA’ DI ADESIONE: è prevista una quota di adesione annuale: soci ragazzi (fino a 18 anni) € 6; soci giovani (19-25 anni) € 15; soci ordinari € 26. – ATTIVITA’: nata nel 1980, si occupa di tutela dell’ambiente, difesa della salute dei cittadini, salvaguardia del patrimonio artistico italiano. Sono molti i campi in cui Legambiente è quotidianamente impegnata sia a livello nazionale che a livello locale. Ogni anno organizza molte iniziative a carattere nazionale: dalle campagne di monitoraggio alle giornate di volontariato ambientale ( Treno e Goletta Verde, Operazione Fiumi, Salvalarte, Puliamo il Mondo, Operazione Spiagge).Pubblica: “La Nuova Ecologia” (mensile in abbonamento ai soci); il trimestrale “Formazione Ambiente” e il rapporto annuale sullo stato di salute del Paese “Ambiente Italia”. http://www.legambiente.com – legambiente@legambiente.com.

LIFEGATE – dicono di sé: “Conclusa l’esperienza di Scaldasole, rimane il desiderio di continuare a impegnarsi. Non più solo attraverso un prodotto, ma a 360 gradi. Non più lavorando solamente nel mercato, ma con le persone. Dopo due anni di pensieri su come fare?, si concretizza il nuovo progetto: nella primavera del 2000 nasce l’idea LifeGate, che verrà presentata nel settembre 2001. LifeGate diventa la piattaforma del mondo eco-culturale, un punto di riferimento per chi desidera salvaguardare l’equilibrio dell’ecosistema. Crea canali informativi e progetti concreti basati su un nuovo modello economico in armonia con l’ambiente e l’essere umano.”
Il network: è composto da una radio, un magazine e un portale Internet.
Progetti concreti: Impatto Zero è il primo strumento in Italia, per le aziende e le persone, che consente di calcolare e compensare le emissioni di CO2 prodotte da aziende e persone. La Communication è lo studio creativo con la competenza e il background di Scaldasole e di LifeGate nel settore dell’etica e dell’ecocultura. La Clinica Olistica, un approccio integrato e sinergico per la cura e la prevenzione secondo la medicina complementare. LifeGate Restaurant e LifeGate Café: qualità della vita, alimentazione sana, rispetto dell’ambiente… http://www.lifegate.it/

MODUS VIVENDI – “Fin dalla sua nascita, nel 1997, Modus vivendi ha sperimentato un giornalismo divulgativo, appassionato e competente, proponendosi di restituire il giusto spazio a quei temi che nella stampa nazionale non meritano più che un trafiletto. Rivolgendosi al pubblico più vasto, Modus vivendi tratta argomenti specifici, dalle scienze naturali a quelle sociali, per offrire al lettore la possibilità di informarsi e uno stimolo ad approfondire. Mese dopo mese, Modus vivendi ha mantenuto sempre uno sguardo attento sul mondo, aggiornato e originale, ispirato da una interpretazione ecologica della scienza, della natura e degli stili di vita. A partire dal 2005 la testata si è gettata in una nuova sfida, quella di dar vita all’inserto Ecolavoro – professioni per l’ambiente, una rassegna di annunci di lavoro nel pianeta dell’economia ‘verde'”.
http://www.modusvivendi.it/

OBIETTIVO DECRESCITA – “Chi crede che lo sviluppo possa continuare all’infinito è un folle oppure un economista” (Kenneth Boulding). Si tratta di un sito che riporta in maniera chiara le opinioni di esperti in economia, ecosistema ecc. per dimostrare che il cosiddetto “sviluppo sostenibile” è solo un’ipocrisia. Consultatelo, è un’ottima occasione per imparare a riflettere in prospettiva su ambiente, lavoro, occupazione, interessi economici degli stati e così via. Dicono di sé: “La decrescita è innanzitutto uno slogan. Uno slogan per indicare la necessità e l’urgenza di una inversione di tendenza rispetto al modello dominante dello sviluppo e della crescita illimitati. Una inversione di tendenza che si rende necessaria per il semplice motivo che l’attuale modello di sviluppo è ecologicamente insostenibile, ingiusto ed incompatibile con il mantenimento della pace. Esso inoltre porta con sé, anche all’interno dei paesi ricchi, perdita di autonomia, alienazione, aumento delle disuguaglianze e dell’insicurezza. La decrescita non è una ricetta ma semmai un segno, un cartello stradale che indica un nuovo percorso. Un percorso che ci conduce verso un nuovo immaginario, un nuovo orizzonte. È l’orizzonte di un’altra economia: pacifica, sostenibile e conviviale, in altre parole felice.”
http://www.decrescita.it/

PROGETTO GAIA – L’Associazione Progetto Gaia nasce nel 1995 con lo scopo dichiarato di diffondere la Concezione del mondo che deriva dall’Ipotesi Gaia di Lovelock. Il sito contiene varie sezioni, come Diritti umani, Diritti animali, Ambiente, Alimentazione, Dibattiti ecc. http://www.progettogaia.it

WWF ITALIA ONLUS – via Po 25/C – 00198 Roma – tel. 06844971 (centralino) fax 068554410 – Orario: lunedì-venerdì 8.30-19.30 – MODALITA’ DI ADESIONE: è prevista una quota di adesione annuale comprensiva di abbonamento alla rivista: soci giovani (fino a 18 anni) € 18; soci ordinari € 30. Altre quote associative – ATTIVITA’: il WWF (Fondo Mondiale per la Natura) è stato creato nel 1961 in Svizzera con lo scopo di conservare la natura ed i processi ecologici dell’intero pianeta. In Italia è nato nel 1966 e realizza iniziative per la difesa del territorio e della natura attraverso una costante azione legale di denuncia degli abusi. Gestisce 134 Oasi e riserve naturali; organizza campagne per la salvezza delle specie in pericolo; diffonde programmi di educazione per la scuola e organizza vacanze ecologiche per ragazzi e per adulti. Pubblica le riviste “Panda” e “Panda Junior” (per i ragazzi fino ai 14 anni) e la “Guida alle oasi e riserve naturali del WWF in Italia. http://www.wwf.it – posta@wwf.it.

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GLOBAL COMPACT

Anche le indexNAZIONI UNITE stanno cercando di correre ai ripari creando il Global Compact. Non porterà a quella rivoluzione nel nostro stile di vita di cui la Terra avrebbe bisogno, ma, se non altro, si tratta di una nuova raccolta di linee guida per rafforzare il concetto di partnership tra imprese, istituzioni, cittadini, lavoratori… e di un piccolo passo in avanti per aumentare la sensibilità nei confronti di un modello di vita più equosolidale.

Il Segretario Generale delle Nazioni Unite Kofi Annan propose per la prima volta l’idea di un patto globale tra imprese, persone ed ecologia il 31 Gennaio 1999 a Davos, in un suo appello al World Economic Forum. Il Segretario Generale invitava i leader dell’economia mondiale ad aderire al Global Compact, un’iniziativa internazionale in supporto di nove principi universali relativi ai diritti umani, al lavoro e all’ambiente, che avrebbe unito imprese, agenzie delle Nazioni Unite, organizzazioni del lavoro e della società civile.

I nove principi sono stati elaborati dall’ONU. Un “distillato” dei testi fondamentali della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, la Dichiarazione dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro sui principi e i diritti fondamentali nel lavoro, la Dichiarazione di Rio sull’Ambiente e lo Sviluppo. Uno strumento e un punto di riferimento per le aziende che decidono di essere “responsabili”.

Diritti umani
Principio I
Alle imprese è richiesto di promuovere e rispettare i diritti umani universalmente riconosciuti nell’ambito delle rispettive sfere di influenza;

Principio II
di assicurarsi di non essere, seppure indirettamente, complici negli abusi dei diritti umani.

Lavoro
Principio III
Alle imprese è richiesto di sostenere la libertà di associazione dei lavoratori e riconoscere il diritto alla contrattazione collettiva;

Principio IV
l’eliminazione di tutte le forme di lavoro forzato e obbligatorio;

Principio V l’effettiva eliminazione del lavoro minorile;

Principio VI
l’eliminazione di ogni forma di discriminazione in materia di impiego e professione.

Ambiente
Principio VII
Alle imprese è richiesto di sostenere un approccio preventivo nei confronti delle sfide ambientali;

Principio VIII
di intraprendere iniziative che promuovano una maggiore responsabilità ambientale;

Principio IX
di incoraggiare lo sviluppo e la diffusione di tecnologie che rispettino l’ambiente.

Le imprese di tutto il mondo, o che operano in ogni Paese del mondo, possono quindi trovare qui una “costituzione” per assumersi le responsabilità derivanti dal ruolo che hanno nella società.

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Greta Thunberg e i Fridays For Future

Il 20 agosto 2018 l’umanità ha compiuto un piccolo grande passo: la consapevolezza dei cambiamenti climatici ha iniziato a risvegliarsi. Cos’è accaduto?

Come spesso succede a noi esseri umani, il balzo in avanti non è avvenuto con clamore e frastuono, ma si è manifestato con la classica goccia nel mare, che, a ben vedere, crea sempre la differenza.

Greta TIMEIl 20 agosto 2018, dicevamo, la quindicenne svedese Greta Thunberg, che frequentava il nono anno di una scuola di Stoccolma, ha deciso di non andare a scuola fino alle elezioni legislative del 9 settembre 2018. La decisione di questo gesto è nata a fronte delle eccezionali ondate di calore e degli incendi boschivi senza precedenti, che hanno colpito il suo paese durante l’estate. Voleva che il governo svedese riducesse le emissioni di anidride carbonica, come previsto dall’accordo di Parigi sul cambiamento climatico, e ha cominciato a sedersi davanti al parlamento del suo Paese, ogni giorno, durante l’orario scolastico. Il suo slogan era “Skolstrejk för klimatet” (“Sciopero della scuola per il clima”, scritta che abbiamo spesso letto sul suo inseparabile cartello, ormai famoso).515T2cLx2tL._SX355_BO1,204,203,200_

Ho parlato della goccia nel mare, ma il realtà si è trattato più di una scintilla, che ha infiammato gli animi di centinaia di migliaia di giovani (e non solo) in tutto il globo; finché, nel 2019, l’autorevole settimanale americano TIME non la scelse come “la persona che più ha segnato l’anno che sta per concludersi”. Per Time, Greta era “riuscita a trasformare vaghe ansie sul futuro del pianeta in un movimento mondiale che chiede un cambiamento globale”.

Quel movimento mondiale ha preso il nome di Fridays For Future, che si concretizza nei fatti ogni venerdì pomeriggio, quando i giovani scendono in piazza per documentarsi, dibattere, organizzare conferenze scientifiche e compiere iniziative per accrescere la sensibilità pubblica sui cambiamenti climatici (probabilmente si trovano anche nella vostra città o, in caso contrario, nulla vi vieta di creare voi stesse/i un gruppo locale!).

Se, quando scrissi L’enigma di Gaia, fossero già esistiti, avrebbero avuto un ruolo determinante, non vi pare? 😉 Di certo, i cyberattivisti WebTV BoyZ (e probabilmente anche gli Invisibili!) avrebbero fatto parte di questo movimento.

Sul sito italiano ufficiale dei Fridays, trovate un corposo elenco di film, libri, serie, speech, podcast, documentari, articoli a tema crisi climatica.

Ecco l’ormai celebre primo discorso di Greta, alla COP24 (vertice delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici), tenutosi a Katowice, in Polonia, il 4 dicembre 2018:

separatore-struttureIl Protocollo di Kyoto

Ne “L’enigma di Gaia” si fa spesso riferimento al Protocollo di Kyoto. Cos’è? Il giornalista Francesco Dradi ci aiuta a saperne di più:

Il protocollo di Kyoto, entrato in vigore lo scorso 16 febbraio 2005, richiede che i paesi industrializzati riducano le proprie emissioni di gas serra, tra il 2008 e il 2012, del 5,2% rispetto ai valori emessi nel 1990. Di quell’anno, infatti, è il primo rapporto di accertamento sul cambiamento climatico, voluto dalle Nazioni Unite per redigere la Convenzione sul Clima che viene approvata nel 1992 al vertice per la Terra di Rio de janeiro. Ma solo nel 1997 si arriverà ad adottare un protocollo di azioni da effettuare per ridurre le emissioni, la firma avviene a Kyoto, in Giappone. Perché entri in vigore ci vuole l’adesione di almeno 55 paesi che rappresentino almeno il 55% delle emissioni inquinanti.

gaspigbarNel 2001, mentre il presidente americano Bush si oppone e dichiara “morto” il protocollo di Kyoto, si arriva all’accordo di Bonn dove 180 paesi accettano norme, meccanismi e sanzioni per l’attuazione del protocollo. Cominciano ad arrivare le adesioni ma l’opposizione degli Usa (che nel 1990 erano responsabili del 36% dei gas serra) rende indispensabile il pronunciamento favorevole di tutti gli altri paesi, ultimo dei quali, ma primo per importanza (1 7% delle emissioni) la Russia. La ratifica, voluta dal presidente Putin, arriva nel novembre 2004. Il protocollo di Kyoto obbliga a ridurre i sei gas serra: anidride carbonica C02, metano (CH4), protossido d’azoto (N20), Idrofluorocarburi (HFCs) perfluorocarburi (PFCs) esaflùoruro di zolfo (SF6). Queste le azioni che si possono fare: misure interne quali piani di attribuzione dei permessi di emissione alle grandi industrie e piani settoriali di intervento, dai trasporti all’edilizia. Conteggiare i serbatoi di carbonio (sinks): cioè il patrimonio agro-forestale.

E poi i “meccanismi flessibili”, sostitutivi di parte dell’azione nazionale: commercio delle emissioni, ossia comprare licenze di Inquinamento all’estero; meccanismo dello sviluppo pulito: sostenere progetti di energia da fonti rinnovabili nei paesi in via di sviluppo; attuazione congiunta: sostenere progetti in paesi con economie in transizione, cioè Europa dell’Est e Russia.

Per approfondire, cliccate QUI!

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La decrescita felice

“Chiunque creda che la crescita esponenziale possa continuare per sempre in un mondo finito o è un pazzo o un economista.”
Boulding Kenneth

Spesso sui media viene incautamente utilizzato il termine sviluppo sostenibile. Non credeteci: il concetto stesso di “sviluppo sostenibile” in un mondo finito è una falsità. Altri, invece, sostengono che il sistema economico necessiti ormai di una decrescita. Ma in cosa consiste? Lascio la parola all’esperto Maurizio Pallante.

“Considerare la decrescita come una condizione felice, può sembrare una contraddizione, ma in realtà essa indica un nuovo sistema di valori e una prospettiva economica e produttiva finalizzata allo sviluppo di tecnologie che frenino la catastrofe ambientale causata dai processi produttivi.
“La decrescita non è una rinuncia, una riduzione del benessere, un ritorno al passato. Piuttosto, è una scelta consapevole, un miglioramento della qualità della vita, una rispettosa attenzione per il futuro. E la sobrietà non è solo uno stile di vita, ma una guida per la ricerca scientifica.
“La decrescita è l’elogio dell’ozio, della lentezza e della durata.”

Un’intervista video:

Un elenco di libri sulla decrescita felice: http://decrescitafelice.it/per-saperne-di-piu/libri-della-decrescita-felice/

Siti sulla decrescita felice:
http://www.decrescita.it/
http://www.decrescitafelice.it/
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Agricoltura naturale

Che cos’è?

“L’agricoltura naturale è basata su una natura libera da intromissioni e interventi umani. Si batte per ricostruire la natura dopo la distruzione causata dalla conoscenza e dalle azioni umane e per far rivivere un’umanità allontanatasi da dio.”
(Masanobu Fukuoka, “La Fattoria biologica; agricoltura secondo natura”)
Tratto dal sito Agricoltura naturale Italia.

I quattro pilastri dell’agricoltura naturale di Masanobu Fukuoka.

“Nessuna lavorazione…Nessun concime chimico o compost…Né diserbanti né erpici…nessun impiego di prodotti chimici…

“Le tecniche agricole moderne sembrano necessarie perché l’equilibrio naturale dell’ecosistema è stato così profondamente alterato che la terra oggi non può più farne a meno. Questa logica non vale solo per l’agricoltura ma anche per altri aspetti della società. Allo stesso modo, i medici e la medicina diventano necessari quando la gente si costruisce un ambiente malato. Prima della fine della guerra, quando andai su all’agrumeto a mettere in pratica quella che allora credevo fosse agricoltura naturale, non feci alcuna potatura e lasciai il frutteto a sé stesso. I rami si aggrovigliarono fra loro, le piante furono attaccate dai parassiti e quasi un ettaro di mandarineto seccò e morì. Da allora ebbi sempre in mente un interrogativo?: ‘Qual è la forma naturale?’. Per arrivare alla risposta fui costretto a sacrificare altre 400 piante e finalmente oggi posso dire: ‘Il metodo naturale è questo’. Devo ammettere di aver avuto la mia parte di insuccessi durante i quarant’anni che ho dedicato alla ricerca, ma adesso riesco a ottenere raccolti uguali o anche migliori, sotto ogni aspetto, rispetto a quelli coltivati in maniera convenzionale. E cosa più importante: il mio metodo ha successo con una minimo apporto di lavoro e con costi decisamente ridotti, inoltre in nessun momento del processo di coltivazione c’è il più piccolo impiego di prodotti inquinanti, il tutto senza depauperare la fertilità del terreno.”

“Il metodo della ‘non-azione’ è basato su quattro principi fondamentali: 1. Nessuna lavorazione, cioè niente aratura, né capovolgimento del terreno. Per secoli, i contadini hanno creduto che l’aratro fosse indispensabile per incrementare i raccolti. Eppure non lavorare la terra è di fondamentale importanza per rivoluzionepagliabl’agricoltura naturale. La terra si lavora da sé grazie all’azione di penetrazione delle radici e all’attività dei microrganismi e della microfauna del suolo. 2. Nessun concime chimico o compost. Ottuse pratiche agricole impoveriscono il suolo delle sue sostanze nutritive essenziali causando un progressivo esaurimento della fertilità naturale. Lasciato a se stesso, il suolo conserva naturalmente la propria fertilità, in accordo con il ciclo naturale della vita vegetale e animale. 3. Né diserbanti, né erpici. Le piante spontanee hanno un ruolo specifico nella fertilità del suolo e nell’equilibrio dell’ecosistema. Come norma fondamentale dovrebbero essere controllate (per esempio con una pacciamatura di paglia o la copertura con trifoglio bianco), non eliminate del tutto. 4. Nessun impiego di prodotti chimici. Dall’epoca in cui si svilupparono piante deboli per effetto di pratiche innaturali come l’aratura e la concimazione, le malattie e gli squilibri fra insetti divennero un grande problema in agricoltura. La natura, lascia fare, è in equilibrio perfetto. Insetti nocivi e agenti patogeni sono sempre presenti, ma non prendono mai il sopravvento fino al punto da rendere necessario l’uso di prodotti chimici. L’atteggiamento più sensato per il controllo delle malattie e degli insetti è avere delle colture vigorose in un ambiente sano.”
Pubblicato su AAM Terra Nuova, aprile 1999. Per approfondire il suo originale approccio all’agricoltura in italiano si possono leggere diversi libri: cliccate QUI per scoprire quali.

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E noi? Cosa possiamo fare nella vita quotidiana?

Anticonformismo

Magica parola che non significa solo vestirsi in modo originale, ma piuttosto: «Noi ci comportiamo in modo diverso dagli altri»! E ne siamo orgogliosi, perché noi ragioniamo con la nostra testa e ci chiediamo quando comperiamo qualcosa (anzi prima di comprarla): «Come è stata prodotta? Ha inquinato? Mi serve veramente? Sono sicuro che qualcuno non ne aveva una da regalarmi o vendermi? E quando sarà finita potrò utilizzarla per qualche altro uso? E se no, produrrà inquinamento quando la butterò via?». Chiamo questa attitudine ecocoscienza domestica perché credo che cominci all’interno delle nostre case, dove, nonostante tutto, trascorriamo la maggior parte della vita e dove, soprattutto, impariamo le abilità sociali (molto prima che a scuola!). Se ci abituiamo a pensare che la nostra casa è anche là fuori tutto sarà più facile, e non butteremo la carta per terra in strada, e cercheremo di inquinare il meno possibile con le nostre auto perché il nostro gas lo respirano anche gli altri, il mondo non è «là fuori» perché anche noi andiamo e viviamo «là fuori», anche se siamo qui dentro.
Cinzia Picchioni

I regola: diventare consapevoli

Quanto tempo impiegano per scomparire:

  • Un fazzoletto di carta = 3 mesi
  • Un giornale o una rivista = 3 mesi
  • Un torsolo di mela = da 3 a 6 mesi
  • Un pannolino di stoffa = 6 mesi (ma si usa fino a 100 volte)
  • Una sigaretta = da 1 a 2 anni
  • Una gomma da masticare = 5 anniPlastica
  • Una lattina di alluminio = da 10 a 100 anni
  • Un pannolino usa e getta = 500 anni
  • Una bottiglia di vetro = 4000 anni
  • Una bottiglia di plastica (Pet o Pvc) = da 100 a 1000 anni

Delle 8,3 miliardi di tonnellate di plastica prodotte dal 1950, solo il 9% è stato riciclato.

Guerra agli sprechi

Bastano piccoli accorgimenti per diminuire sensibilmente i consumi di elettricità, gas e acqua. Mentre per i primi esiste un’ attenzione maggiore, anche perché poi gli sprechi vengono pagati nelle bollette, per l’acqua l’attenzione è scarsa. Si butta letteralmente via, come se dal rubinetto dovesse scendere all’infinito (risparmiare acqua o energia elettrica non significa però rinunciare a pulizia e comfort!).

 Uso

Consumo medio in litri

 SCARICO DEL WC

10

 BAGNO

100

 DOCCIA

40
 LAVATRICE A 90° 170 a ciclo
 LAVASTOVIGLIE 50 a ciclo
 EROGATORI DA GIARDINO

10 al minuto

Per una spesa ecologica:

  • No alle bottiglie di plastica: preferite sempre il vetro, più sano e riciclabile.
  • No ai contenitori di frutta in polistirolo e plastica; questo consiglio riguarda tutti gli alimenti che in quanto avvolti nella pellicola possono essere dannosi per la salute (ad esempio i salumi).
  • No alle bombolette spray, responsabili del buco nell’ozonosfera. Per la maggior parte dei deodoranti, schiume da barba ecc. esistono anche confezioni solide o con vaporizzatore.
  • No agli smacchiatori: inquinano e fanno male alla salute (alcuni sono cancerogeni). Per pulire le macchie affidiamoci alle vecchie e sane ricette (più avanti ve ne consiglio alcune).
  • Non comprate dentifrici che contengano sbiancanti al biossido di titanio. Ricordatevi: per l’igiene è più importante lo spazzolino, che va cambiato almeno ogni tre mesi.
  • Scegliete detersivi senza fosforo, possibilmente senza NTA (acido nitrilotnacetico).
  • Limitate l’uso di carta igienica e di tovaglioli di carta, soprattutto colorati.
  • Per pulire il WC è meglio usare l’aceto, scioglie anche il calcare
Blue Footprint
Blue Footprint

L’IMPRONTA IDRICA (I dati presentati sono tratti dal sito Waterfootprint.it, uno dei portali più attivi nella campagna per l’uso sostenibile di acqua dolce)

Il 97,5% dell’acqua presente sul pianeta è salata. Il restante 2,5% è acqua dolce, di cui il 69,5% è intrappolato nei ghiacciai, nella neve e nel permafrost. Il 30% è situato in profondità nelle falde acquifere e, il rimanente 0,4%, è presente come acqua superficiale e atmosferica. Meno dell’1% del totale è quindi direttamente utilizzabile dall’uomo. Diventa allora vitale imparare a risparmiare acqua potabile, a cominciare da una delle nostre esigenze primarie: il cibo.

Cos’è l’impronta idrica (water footprint) di un prodotto? È il volume totale di acqua dolce consumato da una persona, da un servizio o da un processo produttivo. Comprende l’acqua, prelevata da fiumi, laghi e falde acquifere (acque superficiali e sotterranee) precipitazioni piovose, che viene impiegata in agricoltura, industria e usi domestici.

Per esempio, per produrre un hamburger di 150 grammi servono circa 2.500 litri d’acqua (si tiene conto anche dell’acqua consumata per produrre il foraggio per alimentare gli animali; il volume di acqua consumata a livello mondiale per la produzione di mangimi per gli allevamenti ammonterebbe al 98% del totale).

  • Un chilo di pasta: circa 1.710 litri;
  • Un pomodoro: circa 13 litri;
  • Un chilo di carne di pollo: 4.300 litri;
  • Un chilo di carne di maiale: 6.000 litri;
  • Un chilo di carne di manzo: circa 15/16.000 litri;
  • Un chilo di mele: 822 litri;
  • Un chilo di mais: 1.220 litri;
  • Un chilo di zucchero: 1.780 litri;
  • Una tazza di caffè: circa 130/140 litri;
  • Per un chilo di caffè tostato: 18.900 litri;
  • Un bicchiere di latte: circa 200-250 litri;
  • Un bicchiere di vino: circa 120 litri;
  • Un uovo: 135 litri;
  • Un chilo di formaggio: oltre 3.000 litri
E infine... 20 mosse per aiutare l'ambiente!
(questo elenco è tratto dal sito Educambiente, ma sul Web potrete trovare molti altri consigli!)

1. Fai finta che i sacchetti di plastica non esistano: usa borse di cotone per la spesa.
2. Consuma prodotti locali: il trasporto di prodotti da lontano fa consumare petrolio e aumentare l’effetto serra.
3. Abbassa la temperatura: vivi meglio ed inquini di meno.
4. Usa meglio gli elettrodomestici: spegni pc e televisore, lo “stand-by” consuma, quindi inquina.
5. Prendi il sole. Come? Con i pannelli solari.
6. Cambia (appena puoi) la macchina: e sceglila a metano o a gpl. E, soprattutto, usala il meno possibile.
7. Tieni i piedi per terra: gli aerei provocano il 10% dell’effetto serra mondiale.
8. Mangia frutta e verdura (se biologiche, meglio): il ciclo di produzione di carne bovina è responsabile del 18% delle emissioni mondiali di gas serra, oltre a favorire per il suo sfruttamento intensivo la deforestazione.
9. Usa pannolini eco-compatibili: la biodegradazione di quelli “tradizionali” richiede 500 anni.
10. Per conservare i cibi, usa vetro e non alluminio: inquina, e per la sua produzione lo spreco energetico è enorme.
11. Informati con intelligenza: ci sono centinaia di siti, riviste e tv che ti parlano di ambiente e sviluppo sostenibile.
12. Non incartarti: utilizza la tecnologia digitale per inviare e ricevere documenti e per informarti: salvi alberi e non inquini coi trasporti.
13. Pulisciti i denti, ma con intelligenza: se la lasci scorrere, getti fino a 30 litri d’acqua. Aprila solo quando li risciacqui.
14. Usa le lampadine a risparmio energetico: consumano 5 volte di meno e durano 10 volte di più.
15. Mangia sano, scegli il biologico: è un metodo di coltivazione rispettoso dell’ambiente.
16. Mangia consapevole: sono buoni, ma per la produzione di hamburger si stanno distruggendo intere foreste (guarda video). Pensaci.
17. Una doccia è bella se dura poco: in 3 minuti consumi 40 litri d’acqua, in 10 minuti più di 130 litri.
18. Pensa sempre che ogni oggetto che usi diventerà un rifiuto: fallo durare il più a lungo possibile.
19. Usa e getta? No grazie. Per esempio, usa pile ricaricabili: si possono ricaricare fino a 500 volte.
20. Fai la raccolta differenziata: è il contributo più intelligente e più importante che puoi dare all’ambiente.

Perché usare la bicicletta in città?

Da uno studio europeo risulta che il 50% degli spostamenti motorizzati in città sono compresi tra 3 e 5 km e il 30% è inferiore a 2 km. Questo significa che queste perbiciclettesone che si spostano in auto potrebbero usare la bicicletta. La bicicletta è vincente sulle corte distanze. Info: Federazione Italiana Amici della Bicicletta, via porta San Zeno 15/b, 17123 Verona; te!. 045.800.444.3; sito www.fiab-onlu s.it.

Vantaggi:

  • La bicicletta è ecologica; non vi è consumo di ossigeno, nessun gas di scarico, nessun rumore, risparmio di energia e di spazio occupato.
  • Andare in bicicletta fa bene alla salute: studi dimostrano che andare in bicicletta aiuta a prevenire l’infarto, l’ipertensione, l’obesità, l’astenia muscolare e i disturbi del sonno.
  • La manutenzione è semplice ed economica e la bicicletta è facile da usare.
  • La bicicletta non costa molto alla collettività: la costruzione e la manutenzione di piste ciclabili richiedono costi minimi.
  • La bicicletta è alla portata di tutti.
  • Andare in bicicletta è stimolante e permette un contatto diretto con le persone, le località, i paesaggi, i rumori e gli elementi naturali
  • La bicicletta è competitiva per i percorsi urbani fino a 5 km di lunghezza, più dell’automobile.No cars!

 Da qualche anno nelle città si aggira un misterioso movimento che risponde al nome vagamente inquietante di MassaCritica! In realtà si tratta di gente comune e pacifica che saltuariamente si riunisce in gruppi di biciclettari e Logo Massa criticagirano per la città… giusto per ricordare agli automobilisti che la strada è di tutti! Ma ecco cosa dicono di sé: “Massa critica è un nuovo modo di vivere nelle nostre città inquinate. Per costruire una nuova rivoluzione nel sistema dei trasporti non hai null’altro da fare che prendere la bici e unirti a noi. Un sito per tutti quelli che credono che un’auto di meno in circolazione sia uno scopo comune.” Per saperne di più sui prossimi raduni consultate il sito: http://www.fiab-onlus.it/critical/cosa.htm.

Massa CriticaAutomobilisti, tremate! Massa Critica sta arrivando…

Per chi desidera approfondire:

 50 cose da fare per salvare la terraConsiglio ai giovanissimi un altro manuale simile a quello di cui ho riportato sopra la copertina, cioè “50 cose da fare per aiutare la Terra”, edizioni Salani.

Esistono comunque tantissimi libri su questi argomenti. Per esempio, ho tratto la maggior parte delle informazioni riportate sopra da “Semplicità volontaria”, di Cinzia Picchioni, Edizioni L’età dell’Acquario.

A tutti gli alunni delle classi Panda Club, il WWF regala Alla ricerca del Pianeta Panda, un testo chiaro e divertente, scritto e illustrato da Luca Novelli, noto autore di libri di scienze per ragazzi. Ecco alcune righe dello stesso Novelli: “I nostri stili di vita stanno diventando insostenibili per il nostro pianeta. Già oggi se tutti i cinesi consumassero le stesse risorse che consumano gli europei, il Alla ricerca del pianeta Panda_0pianeta sarebbe ridotto a un Sahara planetario, disseminato di auto, elettrodomestici e telefonini scassati. Cambiare i nostri stili di vita non vuol dire ritornare al medioevo, tutt’altro: le nuove tecnologie consentirebbero comunque una qualità della vita mai raggiunta dall’umanità, ma i consumi dovrebbero essere diversi (meno materiali, meno distruttivi, non irreversibili). Più facile dirlo che farlo. Milioni di italiani comprano auto potenti mentre sulle strade non si possono superare i 140 orari. La maggior parte degli elettrodomestici sono fatti per non durare ed essere buttati via appena finita la garanzia. Ci si rovina la vita per comprare seconde case che si usano un mese all’anno… e così via. Con scelte di stili di vita più “sostenibili” si avrebbe più tempo per gli affetti, l’arte, lo sport, la vita sociale. L’ambiente – il nostro pianeta – tirerebbe un sospiro di sollievo. Ecco l’obiettivo del programma del Wwf educazione 2004­2007 Sostieni il sostenibile. Detto tra noi – lavorando al progetto – ho scoperto d’essere insostenibile anch’io.”

Unsos manuale per piccoli attivisti ambientalisti.
Di recente è uscito in libreria un manuale di ecologia per ragazzi, perché tutti possano diventare attivisti ambientalisti, anche a 8 o 12 anni.
L’autore di S.O.S. Natura – Come difendere il pianeta Terra (Giunti editore) è Gabriele Salari, giornalista ambientalista che si è occupato per 6 anni dell’ufficio stampa di Greenpeace. L’impostazione è quella di un vero e proprio manuale su misura per ragazzi con tante notizie su deforestazione, inquinamento, Ogm, consumi responsabili e tutela del mare.
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