Io vittima di bullismo: approfondimento del romanzo “Gli Invisibili. Il castello di Doom Rock”

Nei due precedenti approfondimenti ho parlato di alcune delle fonti d’ispirazione per Doom Rock, ma in realtà, ancor più che per gli altri miei romanzi, scrivendo quest’avventura mi rifeci a un’esperienza personale.

Smonta_bulloRicordo che in prima media ero spesso preso di mira da un mio compagno più grande. La cosa mi angosciava a tal punto che ricorsi all’espediente di nascondermi nei bagni durante l’intervallo. Quando poi rientravo in classe, dopo lo squillo della campanella, spesso gli insegnanti mi rimproveravano di essere sempre l’ultimo a tornare al proprio banco. Io non dicevo nulla di quanto mi stava accadendo. Oggi penso che mi comportassi così principalmente per proteggere i miei genitori. Non che temessi che il mio compagno avrebbe potuto prendersela anche con loro, non intendo questo…

Il fatto è che, quando si è così giovani, ci si trova ad attraversare il periodo forse più sconvolgente della vita: nell’arco di pochissimi anni, il nostro corpo subisce una profonda trasformazione, perciò si mantengono costantemente le antenne puntate su ogni possibile segnale che ci riguardi. Ci domandiamo: sto cambiando in un modo che piacerà di più o di meno? Se allora ci sentiamo imputare qualcosa, come se si trattasse di una colpa (e sapere che non lo è non ci aiuta per nulla) o come se dovessimo vergognarcene («Tu! Sei troppo bionda!» «Sei troppo bruna!» «Sei troppo alto!» «Troppo basso!» «Hai troppo gli occhiali!»…), potremmo rischiare di convincerci di essere sbagliati.

Per questo non dicevo nulla agli insegnanti: temevo che avrebbero informato i miei genitori, che avrebbero così scoperto di avere un figlio sbagliato, inadeguato… E ne avrebbero sofferto.NObullisimo

Dopo le prime avventure degli Invisibili, sempre alla ricerca di un argomento o di un tema strettamente legati alla mia esperienza personale, pensai che i miei personaggi avrebbero potuto confrontarsi con quello che oggi viene chiamato bullismo.

Ovviamente si tratta di una storia di fantasmi, come le precedenti degli Invisibili, ma a parte ciò, l’angoscia che prova Douglas nel frequentare il collegio di Doom Rock non è troppo diversa da quanto provai io.

Ho scritto questa storia per mostrare, a chi si trovi oggi a essere presa o preso di mira, che cose del genere possono accadere anche a persone in gamba, come credo lo sia Douglas.

Ma, allo stesso tempo, non vuol essere un libro contro i bulli. Ritengo infatti che, quando si parla di un bullo e di una vittima, in realtà le vittime siano sempre due: anche la bulla o il bullo ha bisogno di essere aiutata/o. Se una persona è soddisfatta di com’è, non ha bisogno di dimostrare a nessuno di essere più forte, più in gamba, più… di un altro. Sa benissimo che ci sarà sempre qualcuno più forte, più in gamba, più… di lei o di lui, ma sa accettarlo.

PrenderTelefonoe consapevolezza dell’esistenza di qualcosa che ci fa star male, che ci fa sentire inadeguati, come in fondo si sentono i bulli, è già un piccolo, ma fondamentale passo verso il superamento di quel dolore.

Con i bulli le punizioni esemplari hanno poco effetto, perché quello che cercano è proprio una ribalta dove imbastire il loro show: se non si sentono all’altezza di rappresentare un esempio positivo, lo saranno in negativo.

Certo, per contrastare il fenomeno, qualcosa si deve fare, ma dire cosa non è facile (e preferisco lasciare la parola ai professionisti che trovate alle immagini linkate di questa pagina). Ci vorrebbe in realtà un lungo lavoro di ascolto, non solo nei confronti del bullo, ma anche della sua famiglia, perché è spesso al suo interno che si genera il disagio che crea la frustrazione all’origine del bullismo.

Occorre riflettere attentamente e a mente serena.

Ne Gli Invisibili. Il castello di Doom Rock (di cui a destra vedete un momento dello spettacolo teatrale che ne è stato tratto, a opera del PTA) ho cercato di doom_rockaffrontare la problematica da più punti di vista possibile. Troverete un bullo e i suoi gregari; una vittima che diventa un bullo; un bullo che si rivela una vittima; un professore con un passato da bullo (come si comporterà, assistendo ad atti di bullismo?); una psicologa che cercherà di aiutare Douglas; il tutto in un collegio che un super-bullo, il rettore Talbot, ha plasmato a sua immagine e somiglianza per INCORAGGIARE gli atti di bullismo…

Insomma, anche questa volta, più che fornire delle risposte, ho cercato di offrire spunti di riflessione. Oltre a una nuova appassionante avventura degli Invisibili.

Buona lettura!

images4Torna al libro IL CASTELLO DI DOOM ROCK

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